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...il nostro sistema vino con la piramide qualitativa con al vertice DOCG e DOC, sotto le IGT, ci permette di essere presenti su tutti i mercati con i prodotti più adatti, L’importante è crederci ed investire in questa direzione... Riccardo Ricci Curbastro |
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RICCARDO RICCI CURBASTRO PRESIDENTE DELLA FEDERDOC - INTERVISTA DI ALESSANDRA CAPOGNA |
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Alessandra Capogna Intervista a Riccardo Ricci Curbastro, viticoltore in Franciacorta, nonché Presidente della Federdoc, l’Organismo che riunisce e coordina i Consorzi Italiani di Tutela delle Denominazioni d’Origine: Come è nata la sua azienda? L’azienda Agricola Ricci Curbastro appartiene alla famiglia di mio padre da molti secoli, l’etichetta più antica che abbiamo trovato è del 1885, tuttavia è stato proprio mio padre a trasformare un’azienda agricola tradizionale nell’attuale moderna azienda vitivinicola, nel 1967 è stato tra i primi 11 che hanno creduto nella Denominazione d’Origine Franciacorta iscrivendo i primi vigneti all’Albo della Denominazione |
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FEDERDOC ORGANISMO GESTORE DEI CONSORZI ITALIANI DI TUTELA DELLA DENOMINAZIONE D'ORIGINE |
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Quali sono i momenti della filiera vitivinicola che segue direttamente, quali quelli che l’appassionano di più? In azienda mi occupo un po’ di tutto, meno della vigna più della vinificazione. Insieme ai miei collaboratori, inoltre, mi interesso direttamente della commercializzazione del nostro prodotto in tutto il mondo. La mia passione? Veder nascere un vino durante la vendemmia, realizzare i tagli per il tiraggio dei Franciacorta, la commercializzazione, il contatto continuo con clienti e consumatori, per gli stimoli che tutta questa filiera ti dà. Rimpianti? Il poco tempo che resta per sognare, ovvero realizzare i sogni che ogni imprenditore fa quasi quotidianamente, alle volte vorrei potermi sdoppiare. |
L'ETICHETTA DEI VINI A D.O. l'etichetta applicata su di una bottiglia può essere considerata come una carta d'identità' del vino e per tanto deve riportare precise indicazioni e illustrazioni atte a far conoscere al consumatore la vera natura del prodotto cui la stessa si riferisce; L'etichetta assume perciò una rilevanza importante in quanto determina il primo contatto del consumatore con il vino (Federdoc Italia) |
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...I MARGINI DI MIGLIORAMENTO CI SONO TANTI PER ESEMPIO IL NUOVO DISCIPLINARE DELLA FRANCIACORTA... |
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Ci sono aree di miglioramento nel comparto Franciacorta? Guai a sentirsi arrivati in prossimità del traguardo, vengono a mancarti forze e determinazione. Quindi sì, margini di miglioramento ci sono e tanti, il nuovo Disciplinare del Franciacorta, in fase di approvazione, ci dovrebbe aiutare in questo, ma non solo nell’area tecnica si può e deve fare ancora molto, anche nella promozione, nel portare a conoscenza di tutti quel grande binomio tra prodotto e territorio che è il Franciacorta. La comunicazione deve investire tutti i produttori che, ancor più di quanto non si faccia già, dovranno frequentare corsi e migliorarsi per arrivare tutti a comunicare al meglio il prodotto vino e il territorio Franciacorta Esiste un filo conduttore tra le aziende per il lancio compatto e unitario del territorio e del vino Franciacorta? Come dimostra l’esperienza di questi ultimi 15 anni solo stando uniti, progettando insieme i nostri “sogni” all’interno del Consorzio Vini Franciacorta si può pensare di continuare a crescere e consolidare quello che già oggi è sicuramente un grande successo. |
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LA FRANCIACORTA E' UN VINO ADATTO A TUTTE LE OCCASSIONI E IN TUTTI I GIORNI |
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Una domanda provocatoria, da spettatori la Franciacorta sembra una sorta di romantico e chiuso monastero, se ritiene fondata questa considerazione e la considera un limite, come pensa possa essere superato?... Mi auguro che non sia questa l’immagine percepita della Franciacorta, in realtà così come il Franciacorta è un prodotto adatto a tutte le occasioni e in tutti i giorni, anche la Franciacorta è molto ospitale, le cantine sono aperte al pubblico, i monasteri visitabili, la ristorazione una delle più “stellate” d’Italia. Il lavoro di “apertura” della Franciacorta agli appassionati fatto dalla Associazione Strada del Vino Franciacorta è stato notevole. Certamente questa resta una zona vitivinicola da scoprire con calma, poco adatta al turismo di massa, ma assolutamente all’avanguardia, pensi che i nostri ospiti possono noleggiare il Metafacile, un palmare che li guida passo passo tra vigneti, cantine e monasteri |
L'etichetta trasmette tutta una serie di informazioni sul vino e le sue caratteristiche. Queste informazioni devono essere chiare, complete e verificabili. La comunità europea ha emanato per questa necessità una serie di norme precise in modo da uniformare questo aspetto. La normativa CE riunisce i vini DOC e DOCG sotto la sigla VQPRD (vini di qualità prodotti in regione determinate) |
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CONSORZIO VINI FRANCIACORTA E ASSOCIAZIONE STRADA DEL VINO FRANCIACORTA |
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Ci sono in essere delle azioni di comunicazione di stampo associativo? Tra Consorzio Vini Franciacorta e Associazione Strada del Vino Franciacorta, circa metà del bilancio messo a disposizione dai viticoltori viene speso in azioni di promozione, l’altra metà è investita in ricerca e tutela. Alcune azioni di comunicazione le ho già ricordate, tra le altre, quelle che mi vengono in mente citerei la cartellonistica stradale, il Festival di Franciacorta nella sua edizione di Settembre in Franciacorta con migliaia di visitatori e le edizioni in giro per l’Italia e l’Europa (quest’anno a Taormina, Rimini e Bari), il materiale promozionale, un ufficio stampa particolarmente ben strutturato, l’ospitalità a giornalisti di tutto il mondo e ai docenti dei corsi sommelier e delle università, gli innumerevoli corsi monografici sul Franciacorta, la partecipazione collettiva a fiere internazionali come Vinitaly e MiWine o nazionali |
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MARKETING E STRATEGIA COMMERCIALE DELLE AZIENDE VITIVINICOLE E PROMOZIONE DEL TERRITORIO |
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Ritiene che il marketing e le strategie commerciali messe in essere dalle aziende vitivinicole siano giustamente veicolate. Cosa si fa e quanto ancora deve essere messo in atto per la promozione territoriale? L’ho già detto siamo ben lontani dal traguardo e, forse, mi auguro di non raggiungerlo mai per la tensione a migliorarsi, per il gusto della sfida che questo crea. Sul territorio c’è ancora molto da fare, per esempio un maggiore coinvolgimento di sindaci e amministrazioni comunali è un nostro obiettivo, se il futuro della Franciacorta è soprattutto nel vino Franciacorta, bisogna che tutti condividano questo obiettivo e che le politiche territoriali ne tengano conto: cave, centri commerciali e strade poco si conciliano con le colline ricoperte da verdi vigneti |
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.... IL VINO DEVE SAPER PARLARE DA SOLO AL CUORE DEI NOSTRI CLIENTI |
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Da un sondaggio risulta che ancora troppe
aziende non danno importanza ad internet come strumento indispensabile
nel nuovo mercato globale (si pensi che molte buone aziende non sono
rintracciabili, perché hanno un sito mal fatto, mal posizionato, o,
addirittura, inesistente). Quali sono le sue posizioni a tale
proposito,?
Internet è la rivoluzione nella comunicazione di questi
anni, anche questa intervista sarebbe stata difficile senza l’ausilio di
questo strumento, un sito ben fatto è utile per garantire una corretta
informazione, approfondimenti, contatti diretti con l’azienda senza però
mai dimenticare che il vino deve saper parlare da solo al cuore dei
nostri clienti, senza questa condizione anche internet rischia di
restare muto Ritiene che la Franciacorta e il settore vitivinicolo siano in espansione e in grado di offrire opportunità lavorative a più livelli, o piuttosto li considera saturi? La Franciacorta sembra poter offrire opportunità a chi ha voglia di impegnarsi. Mancano, per quanto mi riguarda, cantieri, trattoristi, personale amministrativo con esperienza del settore vitivinicolo; ai giovani però deve essere chiaro che entrare in un team in Franciacorta richiede passione e spirito di sacrificio, le stesse caratteristiche che hanno animato produttori e loro collaboratori fino ad oggi, in altre parole, chi si aggrega alla squadra deve essere convinto di correre con gli altri verso quel famoso, irraggiungibile, traguardo! |
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OCCORRE UNA REGIA ATTENTA... IMPORTANTE E CREDERE ED INVESTIRE NEL MADE IN ITALY |
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Infine quale ritiene possa essere il cammino della vitivinicoltura italiana per penetrare e vincere sul mercato interno e quello mondiale? Sarò monotono ma serve costanza, applicazione, spirito di squadra, anche la squadra Italia deve fare di più, unita: vino, alimentare, moda sono grandi occasioni per promuovere insieme il Made in Italy. Occorre una regia più attenta, diminuire il numero di attori presenti sui palcoscenici internazionali, razionalizzando le risorse che ci sono e troppo spesso sono sprecate. Inoltre il nostro sistema vino con la piramide qualitativa che vede al vertice DOCG e DOC e sotto le IGT ci permette di essere presenti su tutti i mercati con i prodotti più adatti: i classici per le Denominazioni d’Origine, i moderni e la fantasia per le Indicazioni Geografiche. L’importante è crederci ed investire in questa direzione |
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ALESSANDRA CAPOGNA ... UN BREVE RIASSUNTO DEL PROPRIO BACKGROUND VINICOLO... |
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Laureata in Lettere e filosofia presso l’Università “La Sapienza” di Roma nel 1998, con una tesi sulla Proibizione del Vino nell’Islam, che presto diventerà un libro. Ha partecipato, come relatrice, a due conferenze sul Vino nelle tre grandi religioni monoteistiche, organizzate dall’Associazione Donne del Vino Ha collaborato con la redazione del GAMBERO ROSSO Editore, nella stesura di recensioni di alberghi e ristoranti della regione Lazio. Ha collaborato con l’Enoteca Ferrara di Roma nei settori organizzativo e consulenze eno-gastronomiche. Con la società Vini Vivi ha contribuito fattivamente nella realizzazione della convention commerciale privata Winett Taste & Trade, dedicata ai buyers della grande distribuzione organizzata per aziende primarie nella produzione del vino. Svolge attività giornalistica come corrispondente per la Lombardia del Corriere Vinicolo (settimanale dell’Unione Italiana Vini con sede a Milano) |
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